A volte capita di passare intere giornate senza che nulla abbia senso, senza che niente riesca a scalfire quella patina di noia/indifferenza che ci portiamo dietro.
Poi succede l'inaspettato.
L'altra sera vagavo senza meta da un posto all'altro, teletrasportandomi a caso attraverso il pannello search. Quello di passare ore ad esplorare luoghi presi un po' a caso è il mio hobby preferito su Second Life. Non sono un animale da discoteca o una talpa sociale, preferisco farmi i fatti miei e gioire delle piccole sorprese che un buon paio di pixel e qualche script messo al posto giusto possono donare. Una delle parole che cerco più spesso è "asylum" , insieme ad "abandoned", "hospital", "silent hill", "industrial", "ebm", etc..
Molti dei luoghi che frequentavo prima della pausa (forzata) natalizia sono scomparsi dalla grid e così ho deciso di ricostruirmi la collezione di landmarks. Ecco che alla voce asylum mi compare un risultato nuovo (eh succede anche che a volte non conosca qualche cosa.....wow!) e mi catapulto subito a leggerne i dettagli. Niente di che, si tratta di una galleria d'arte..ma in fondo non ho niente da perdere e così provo ad andarci.
Appena arrivata, mi ritrovo in una stanza completamente nera con centinaia di foto appese alle pareti ed una tipa (piuttosto ordinaria, nell'aspetto) che sta in piedi lì in un angolo apparentemente addormentata. Non amo ritrovarmi in luoghi piccoli e chiusi in comagnia di sconosciuti, quindi decido di scappare via.... ma ecco che il mio incubo si avvera: la finta dormiente mi si avvicina e comincia ad indagare su di me: come sono arrivata lì, perchè, cosa stavo cercando... Inevitabilmente si finisce a parlare della mia ossessione per i luoghi abbandonati e scopro così che anche lei è affetta da tale malattia. Così, quasi per gioco, mi dice : "Vieni, ti faccio vedere una cosa" e si teletrasporta via in un batter di pixel, chiedendomi poi di raggiungerla.
Ancora indecisa sul da farsi, e un po' scocciata dall'interruzione del mio giro esplorativo, accetto la sua offerta e mi ritrovo in una sorta di museo, dall'aspetto ordinario.
Ma di ordinario non si tratta: la suddetta tipa si occupa di
esplorazione urbana ed il museo accoglie le fotografie scattate durante i numerosi viaggi in giro per l'Europa, alla ricerca di luoghi interessanti e ovviamente abbandonati.
Col passare dei minuti il mio interesse cresce e ci ritroviamo sedute all'ultimo piano, su poltrone disegnate da lei e abbellite da textures provenienti dalle sue spedizioni fotografiche, a parlare del più e del meno: di un club industrial poi chiuso perchè rubava tempo all'esplorazione, di come ci si possa permettere di mantenere un'intera regione grazie agli introiti di un negozio di scripting, di come si sia in 4 sull'intera popolazione di SL ad aver ammesso pubblicamente la propria ossessione per l'infiltration e di come si sia in 2 (ma indovinate chi?) ad essere tanto fissate con l'esplorazione anche inworld (ovvero non limitarsi a gironzolare per i risultati del pannello search, ma entrare in ogni minimo anfratto di qualsiasi luogo, anche se ancora in costruzione o in prossimità di demolizione, e scattare foto su foto su foto su foto). Immaginate quindi lo stupore nello scoprire che la mia nuova amica possiede un canale televisivo in streaming online interamente dedicato all'urban exploration e che fa da punto di riferimento per l'intera europa, scrivendo anche su giornali&co.
Immaginate poi la mia faccia nello scoprire che la sua isola (Quarantine) è proprio uno di quei luoghi da me esplorati (per caso!) pochi mesi prima e che in realtà è stata aperta solo da poche settimane.
Immaginate, immaginate...
Immaginate anche che il giorno prima ho avuto la fortuna di incontrare uno dei creatori di Nexus Prime intento a ricostruire la città futuristica più famosa di tutta Second Life.... e capirete la ragione per cui sto scrivendo.
Il vero motivo dietro a questo post non è fare pubblicità a questo o a quel progetto (anche se ammetto che una visitina non vi farebbe male!!!!) ma annotare una semplice verità: spesso si evita di parlare con qualcuno solo per paura, timidezza o per partito preso.. perdendo così centinaia di occasioni in nome di un assurdo status symbol. Io commetto questo errore ogni singolo giorno della mia vita (reale e non, per assurdo) ma spero che leggendo queste righe possiate aprire gli occhi e rendervi conto che spesso questi momenti vanno afferrati al volo. Perchè non si sa mai. Domani potrebbe rompersi il modem oppure chissà..qualcuno potrebbe cancellarvi.
V.
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