Cominciare a scrivere un blog non è cosa facile, anzi penso sia la parte più difficile di tutto l’ambaradan, specialmente quando ti metti in testa di crearne uno che assomigli magari più ad una guida che al diario di un sedicenne in crisi ormonale.
Detto questo, mi accingo a tediarvi con l’immancabile introduzione- carta d’identità- voucher per un pranzo gratuito ..che io stessa salterei a piè pari.
Veronika (oddio.. non è mancanza di fantasia, il fatto che sia il mio nome [uno dei tanti] reale non significa nulla… è che io amo mettermi in mostra… altrimenti questo blog non esisterebbe e tutti voi stareste ammirando una pagina vuota, cosa alquanto…. disarmante… [perciò ditemi grazie]) nasce dalla voglia di sperimentare, dalla necessità di evadere (non sarò rinchiusa ad Alcatraz ma il verbo ci stava bene, effetto pop corn), dalla noia di un numero infinito di giornate passate a fissare le pagine di un libro (anche se farei meglio a dire di una biblioteca , data la mole di lavoro necessaria per un *piccolo* esame di Letteratura Italiana) che mi parlava esperanto mentre i miei occhi catalitici (tanto per restare in tema ambientalismo) imploravano pietà.
Di Second Life (second? Perché…qualcuno ha anche la first?) ne avevo già sentito parlare , ne avevo visto gli effetti a breve e a lungo termine (vedi alla voce youtube), ne avevo assaporato la voglia ..e infine ho pensato..”perché no?”. Forse perché ero senza adsl (si, lo so. fustigatemi.) , forse perché il mio laptop a lumache ipossidiche mi avrebbe denuclearizzata all’istante (vedi alla voce estinzione a livello subatomico), forse perché ero talmente pigra che il solo atto di cliccare un paio di volte poteva procurarmi un attacco epilettico degno del miglior notiziario delle 20 (ma vi ricordate quando i programmi della sera incominciavano alle 20e20 ? … ricordi di gioventù…). Fatto sta che nel novembre 2006, in piena crisi isterico-letteraria (non elencherò i motivi per cui spingerei volentieri il signor Iginio Ugo Tarchetti giù da un dirupo, anche perché il fatto che sia morto da un pezzo renderebbe il tutto un tantino macabro.. e di macabra basto già io), mi registro sul sito ufficiale (your world..your imagination … cominciamo bene, non mi sono nemmeno registrata del tutto e già mi chiedono di lavorare al posto loro?!?! O_o) e mi trovo di fronte al dilemma dei dilemmi : ma io come mi chiamo?
Appurato che per puro egocentrismo, smania di protagonismo, sfacciata intenzione propagandistica, mossa pubblicitaria, mania di grandezza (etc etc..avete capito l’antifona) il mio nome sarebbe stato Veronika (eh, la K rende il mondo più interessante, lo so) rimaneva l’incognita del cognome . Linden labs, dall’alto della loro benevolenza (non me ne vogliano, ma da dove le pescate certe idee?) mi offrirono una lista alquanto scarna di cognomi “disponibili in quel periodo” (bhè la famiglia nasce in base alla moda, non lo sapevate? Fossi nata una settimana dopo….) dalla quale evinsi una sola possibile scelta : Obviate. Un po’ perché leggere ‘sta parola mi ricorda i bicchierini d’assenzio bevuti in un bistrò a Parigi (in una vita precedente forse… ma come si chiamerà poi…. Zero- life?), un po’ perché mi ricorda un oppiaceo e fa tanto cool .. e un po’ perché forse è una scelta un tantino obvia.
Detto fatto, scaricato il client e installato il tutto sul mio povero Travelmate a prova di scasso (nel senso che non si scassa mai nonostante la costante tortura a base di film horror, videoclip giapponesi e musica industrial…tra poco lo faranno santo..Sant’Acer) cominciai la mia nuova avventura.
Rinacqui come Veronika Obviate.
Link utili :
V.
1 comments:
io sono pronta : D
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